mercoledì 24 ottobre 2007

L'universo e i suoi limiti

Mi piace credere che nulla sia impossibile. Ritengo che la porzione di tempo che ci è concesso di vivere sia così breve da non poter permettere di asserire con certezza che un tal avvenimento o una tal possibilità si possano escludere a priori basandosi solo sulle esperienze e conoscenze accumulate fino a tal giorno.
Preferisco di gran lunga pensare che forse non è ancora il momento giusto. In fin dei conti quante cose oggi prendiamo per scontate che forse centinaia di anni fa erano considerate di origine divina o nemmeno contemplate dal genere umano? Come possiamo esser certi dell'impossibilità di qualcosa quando magari tra 1000 anni l'universo sarà completamente diverso?
Invidio coloro che hanno una fervida immaginazione e che riescono a vedere un futuro inaspettato, dove quello che oggi vorrei poter fare o vedere è effettivamente fattibile o visibile. Quei grandi scrittori come Asimov che son riusciti a dipingere millenni di storia immaginaria, di nuove tecnologie, di eventi universali di così apparente assurda concezione. E per colpa loro la notte ed il sonno si accorciano, ma in compenso la mente si spinge oltre quegli orizzonti fantastici che altrimenti non sarebbero mai stati varcabili.

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